Donare il proprio tempo e le proprie capacità agli altri è in assoluto l'atto più generoso che una persona possa compiere
Perché il volontariato
"Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l'umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni".
Questa è la definizione di "volontario" contenuta nella Carta dei valori del volontariato, adottata nel 2001:
In questa definizione emergono gli aspetti salienti e caratteristici dell'azione di volontariato: il dono del tempo e delle competenze in modo gratuito, i benefici che le persone, la società ricevono dall'attività svolta dal volontariato.
Donare il proprio tempo e le proprie capacità agli altri e alla propria comunità è in assoluto l'atto più generoso che una persona possa compiere.
I volontari, in qualunque campo siano impegnati sono uomini e donne che con passione, spirito di sacrificio e dedizione destinano parte del loro tempo e delle loro risorse alla comunità, donandoli in modo spontaneo.
Da alcuni anni l'impegno del volontario oltre ad essere fondato sul pilastro dell'altruismo è basato anche su quello del personale appagamento di bisogni ed interessi.
Questo progressivo cambiamento, non toglie nulla alla grandezza dell'impegno dei volontari, anzi lo arricchisce di aspetti umani; il volontario è quindi una persona capace di coniugare in modo equilibrato le necessità della società con le esigenze personali, facendo in modo che "fare il volontario" sia una risorsa per il volontario stesso.
È importante però coniugare la bontà del gesto con la bontà del servizio che si offre.
Don Carlo Gnocchi diceva: "Il bene bisogna farlo bene!". Cioè, non è che siccome l'intervento del volontario è gratuito, questo possa essere fatto male.
Qualificare il volontario diventa quindi un elemento fondamentale e la formazione è citata esplicitamente nella Carta dei valori del volontariato:
"I volontari si impegnano a formarsi con costanza e serietà, consapevoli delle responsabilità che si assumono soprattutto nei confronti dei destinatari diretti dei loro interventi. Essi ricevono dall'organizzazione in cui operano il sostegno e la formazione necessari per la loro crescita e per l'attuazione dei compiti di cui sono responsabili".
Poiché ogni singolo volontario è portatore di ricchezza dal punto di vista umano, la formazione diventa occasione di crescita: apprendere significa partire dalla conoscenza per sperimentare e cercare così la via per migliorare.
Sapere, saper fare, saper essere sono i tre presupposti su cui poggia l'azione dei volontari. Ma mentre il sapere e il saper fare si apprendono con lo studio e l'esercizio, il saper essere deve essere sviluppato da ciascun volontario.
"Il volontario è una persona che opera per le persone".
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